al supplizio....
Qualche giorno dopo gli aristarchi della stampa si pronunciarono gli uni per, gli altri contro di me, con passione.
Le critiche ostili invece di concentrarsi sui difetti evidenti delle due opere eseguite – difetti molto gravi che ho corretto nella sinfonia con tutto lo zelo di cui sono capace, rielaborando la mia partitura nel corso di diversi anni – sono quasi tutte a sproposito.
Tali critiche si indirizzavano sia verso idee assurde che mi si attribuivano e che invece non ho mai avuto, sia verso la rudezza di talune modulazioni che non esistono per nulla, sia verso l’inosservanza sistematica di alcune regole fondamentali dell’arte che avrei religiosamente osservato e verso l’assenza di certe forme musicali che erano le sole impiegate nei passaggi dove se ne negava la presenza.
Del resto, devo ammetterlo, i miei sostenitori mi hanno spesso attribuito intenzioni perfettamente ridicole, che non ho mai avuto.
Ciò che la critica francese ha fatto a quei tempi in quanto a non-sense, follie, sistemi stravaganti, sciocchezze e cecità, per esaltare o denigrare le mie opere supera ogni immaginazione.
Solo due o tre persone hanno parlato di me con saggia e intelligente discrezione.
Ma i criciti chiaroveggenti, dotati di sapere, di sensibilità, di immaginazione e imparzialità, capaci di giudicarmi con lucidità, di apprezzare il valore dei miei esperimenti e la direzione del mio spirito, oggi non sono certo facili da trovare.
In ogni caso, non esistevano durante i primi anni della mia carriera; d’altra parte le esecuzioni rare e molto approssimative dei miei esperimenti avrebbero lasciato loro molto da indovinare.(da "Riccardo Muti- Sinfonia fantastica op.14 -
Berlioz: Symphonie fantastique
March au Supplice (quarto movimento)
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