Chi non risica non rosica - graduatoria ultimi sette giorni

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sabato 25 dicembre 2010

Il Natale più povero....



degli ultimi anni......

 
Maurizio Crozza



 

Era il 2008 .....

Verranno momenti migliori ...



il tempo è una ruota che gira
Vedremo le rive del mare in un giorno assolato d'estate...


CANTO DI NATALE
MODENA CITY RAMBLERS





Signora dei vicoli scuri dal vecchio cappotto sciupato
Asciugati gli occhi e sorridi c'è un altro Natale alle porte
Non senti le grida e le voci e qualcosa di strano nell'aria
Anche i muri ingrigiti dei vicoli splendono sotto la luna

Ti ricordi c'incontrammo in un giorno di neve e di freddo
E la sera ci facemmo un bicchiere di scura ed un giro di walzer
Con tanti saluti ad un altro Natale

Signora dei vicoli scuri abbracciami forte stasera
Anche i gatti festeggiano a volte e cantano sotto le stelle
Dimentica il freddo le lacrime e le scarpe coperte di fango
E il destino di un vecchio ubriacone cullato dal canto del vento

Ti ricordi c'incontrammo in un giorno di neve e di freddo
E stasera ci faremo un bicchiere di scura ed un giro di walzer
Con tanti saluti ad un altro Natale.

Signora dei vicoli scuri non mollare la lotta
Verranno momenti migliori il tempo è una ruota che gira
Vedremo le rive del mare in un giorno assolato d'estate
Scoleremo cinquanta bottiglie al riparo di un cielo lontano

Ti ricordi c'incontrammo in un giorno di neve e di freddo
E stasera ce ne andremo a ballare per strade e a brindare un saluto
E un cordiale fanculo ad un altro Natale

Lo so che...

....della vita .....
NON SI BUTTA VIA NIENTE
Mina




Ci son giorni che chi ce la fa più
Sei raso terra con gli occhi all’insù
vuoi rottamare presente e passato
telefonare al mondo e darti ammalato
Poi ti guardi allo specchio
e ti dai del deficiente
perché lo sai che della vita
non si butta via niente
Dentro al mio maglione con un buco
ascolto “the best” dei Temptations
Passo in rivista amori amati e sfortunati
che sembravano e non sono mai stati
Poi tiro un sospiro
e mi do del deficiente
perché lo so che della vita
non si butta via niente
You need me, you feel me,
you love me, as I love you
Mi pensi, mi senti, mi ami
Ci son giorni pesanti come incudini
grigio noia, piagati da abitudini
Ti viene voglia di rompere col mondo
e di lasciarti andare là sul fondo
Poi ti guardi allo specchio
e ti dai del deficiente
perché lo sai che della vita
non si butta via niente
You need me, you feel me,
you love me, as I love you
Mi pensi, mi senti, mi ami
Poi ti guardi allo specchio
e ti dai del deficiente
perché lo sai che della vita
non si butta via niente
You need me, you feel me,
you love me, as I love you
Mi pensi, mi senti, mi ami
You need me, you feel me,
you love me, as I love you
non si butta via niente

venerdì 24 dicembre 2010

La litania di Natale....


Natale in Casa Cupiello
Eduardo De Filippo


La grande ipocrisia natalizia....

Ipocrisia più
ipocrisia meno

c'è sempre chi si riempie le tasche 
dei nostri soldi....

Buon Natale!!

E' nato, si dice
Pierangelo Bertoli




 Natale, Natale, Natale

Allora è arrivato Natale, Natale la festa di tutti,
si scorda chi è stato cattivo, si baciano i belli ed i brutti
si mandan gli auguri agli amici, scopriamo che c'è il panettone
bottiglie di vino moscato e c'è il premio di produzione.

Astro del ciel, pargol divin, mite agnello re…
Natale! Natale! Natale!

C'è l'angolo per il presepio e l'albero per i bambini
i magi, la stella cometa e tanti altri cosi divini
i preti tirati a parata la legge racconta che è onesta
le fabbriche vanno più piano, insomma è un giorno di festa.

Astro del ciel, pargol divin, mite agnello re…
Natale! Natale! Natale!

È festa persino in galera e dentro alle case di cura
soltanto che dopo la festa la vita ritornerà dura
ma oggi baciamo il nemico o quelli che passano accanto
o l'asino dentro la greppia Natale il giorno più santo.

Astro del ciel, pargol divin, mite agnello re…
Natale! Natale! Natale!

giovedì 23 dicembre 2010

I giudici sono matti?


Marco Travaglio

martedì 21 dicembre 2010

Canzone

Per Piero - (1974)
Francesco Guccini 





"Mio vecchio amico di giorni e pensieri,
da quanto tempo che ci conosciamo,
venticinque anni sono tanti e diciamo,
un po' retorici, che sembra ieri.

Invece io so che è diverso e tu sai
quello che il tempo ci ha preso e ci ha dato,
io appena giovane sono invecchiato,
tu forse giovane non sei stato mai.

Ma d'illusioni non ne abbiamo avute,
o forse sì, ma nemmeno ricordo,
tutte parole che si son perdute
con la realtà incontrata ogni giorno.

Chi glielo dice a chi è giovane adesso
di quante volte si possa sbagliare
fino al disgusto di ricominciare
perché ogni volta è poi sempre lo stesso.

Eppure il mondo continua e va avanti
con noi o senza e ogni cosa si crea
su ciò che muore e ogni nuova idea
su vecchie idee e ogni gioia sui pianti.

Ma più che triste, ora, è buffo pensare
a tutti i giorni che abbiamo sprecati,
a tutti gli attimi lasciati andare,
ai miti belli delle nostre estati.

Dopo l'inverno e l'angoscia in città,
quei lunghi mesi sdraiati davanti,
liberazione del fiume e dei monti
e la linfa aspra della nostra età.

Quei giorni spesi a parlare di niente,
sdraiati al sole inseguendo la vita,
come l'avessimo sempre capita,
come qualcosa capito per sempre.

Il mio Leopardi, le tue teologie,
esiste Dio? Le risate più pazze,
le sbornie assurde, le mie fantasie,
le mie avventure in città con ragazze.

Poi quell'amore alla fine reale
fra le canzoni di moda e le danze
"E' in gamba sai? Legge Edgar Lee Masters..."
Mi ha detto no, non dovrei mai pensare.

Le sigarette con rabbia fumate,
i blue jeans vecchi e le poche lire,
sembrava che non dovesse finire
ma ad ogni autunno finiva l'estate.

Poi tutto è andato e diciamo siam vecchi,
ma cosa siamo e che senso ha mai questo
nostro cammino di sogni fra specchi,
tu che lavori quando io vado a letto.

Io dico sempre non voglio capire
ma è come un vizio sottile e più penso
più mi ritrovo questo vuoto immenso
e per rimedio soltanto il dormire.

E poi ogni giorno mi torno a svegliare
e resto incredulo, non vorrei alzarmi
ma vivo ancora e son lì ad aspettarmi
le mie domande, il mio niente, il mio male."

lunedì 20 dicembre 2010

Oggi sono atterrata....

si sono proprio atterrata per terra.
.
La mia schiena ha aderito al terreno perfettamente.....Ho preso coscienza di avere una spina dorsale, costole e vertebre nonchè ossa del bacino.....
Immobile per terra ho guardato il cielo ...e mi è venuta in mente una parola che inizia per "c...." 

Per restare in tema:

Mina "Cubetti di ghiaccio"

domenica 19 dicembre 2010

Il mal sottile .....


di quest'ibrida esistenza ....

L'indifferenza
Mina






E un bel giorno entrerà
di grigio vestita,
in silenzio separerà
il nulla dalla vita,
in un gesto saremo un tandem fuori moda,
un malessere alieno che ci sbarra la strada.

Quasi un spugna, berrà
pozzanghere d'allegria
e opaca renderà
l'immagine tua e mia,
farà i bagagli per noi
senza obbligarci a partire,
ma un piacere l'avrà
nel vederci morire.

L'indifferenza, l'indifferenza
il mal sottile di quest'ibrida esistenza,
l'indifferenza, la sua presenza,
dannata sfida che ci perderà.

Lentamente si compie
questa trasformazione
nel fumo che se ne va
residui di passione
non risparmiando la noia
che ti scivola addosso
già passato remoto
il presente che è adesso.

Toglierà suoni e colori
alle voci di casa
dipingendo domani da
parole alla rinfusa
e spegnendo sorrisi
come acqua sul fuoco
che ti sembrano mesi
che sei fuori dal gioco.

L'indifferenza, l'indifferenza
il mal sottile di quest'ibrida esistenza
l'indifferenza, l'indifferenza
il mal sottile di quest'ibrida esistenza
 

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