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lunedì 8 marzo 2010

Chi vuol esser lieto sia....

"Chi vuol esser lieto sia.." Matia Bazar



Chi vuol esser lieto sia


Non guardarmi in silenzio
ma parlami un po'
dimmi cosa succede
e che ancora non so
e che ancora non hai
avuto il coraggio
la forza,
la voglia di dirmi mai

se noi ci siamo allontanati
non è colpa dei peccati
ma del fiume che ci sta portando via
innamorati senza meta
esploratori della vita
che tu creda o no

camaleonti del deserto
cambieremo a viso aperto
negli schemi che ci vogliono così
e come frutti di stagione
poi cadremo all'occasione
vola
se appena tu puoi
e quando prendi il volo
vai

Tu non fissarmi negli occhi
mi imbarazzi così
così non riesco a capire
che pretendi da me
basta chiedi tu avrai
ogni parte di me
la parte migliore che tu vorrai
e allora scopriremo il mondo e quello che gli gira intorno
ed alla fine della nostra fantasia
a volte troppo esasperati
a volte poco contentati
e vola
se appena tu puoi
e non fermarti mai mai
non fermarti
vai


ieri ho visto un film
che strano rivederci lì
che strano rivedere ancora e non capire
eri lì con me
tu mi parlavi ed io con te
tra il bene e il male
ancora insieme
ancora insieme noi faremo
tutto quello che vorremo
e capiremo la dolcezza che c'è in noi
innamorati da impazzire
non potremo più morire
che tu creda o no

e allora noi saremo il mondo
e quello che gli gira intorno
ed alla fine chi vuol esser lieto sia
i desideri scatenati
non saranno mai sciupati
volassi appena tu puoi
e quando prendi il volo vai
prendiamo il volo



Fantozzi - "Chi vuol essere lieto sia..." "..Anche poeta"






Lorenzo il Magnifico da i “canti carnascialeschi”: la “canzone di Bacco e Arianna”.

CANZONA DI BACCO



Quant’è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.


Quest’è Bacco ed Arïanna,
belli, e l’un de l’altro ardenti:
perché ’l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre genti
sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

Questi lieti satiretti,
delle ninfe innamorati,
per caverne e per boschetti
han lor posto cento agguati;
or da Bacco riscaldati
ballon, salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia
di doman non c’è certezza.

Queste ninfe hanno anco caro
da lor essere ingannate:
non può fare a Amor riparo,
se non gente rozze e ingrate:
ora insieme mescolate
suonon salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

Questa soma, che vien drieto
sopra l’asino, è Sileno:
così vecchio è ebbro e lieto,
già di carne e d’anni pieno;
se non può star ritto, almeno
ride e gode tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

Mida vien dopo a costoro:
ciò che tocca, oro diventa.
E che giova aver tesoro,
s’altro poi non si contenta?
Che dolcezza vuoi che senta
chi ha sete tuttavia?
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

Ciascun apra ben gli orecchi,
di doman nessun si paschi;
oggi siàn, giovani e vecchi,
lieti ognun, femmine e maschi;
ogni tristo pensier caschi:

facciam festa tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

Donne e giovinetti amanti,
viva Bacco e viva Amore!
Ciascun suoni, balli e canti!
Arda di dolcezza il core!
Non fatica, non dolore!
Ciò ch’a esser convien sia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza

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