Chi non risica non rosica - graduatoria ultimi sette giorni

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domenica 7 febbraio 2010

le mie parole samuele bersani

Quanto e quale potere hanno le parole? Ve lo siete mai domandato?
C'è una grande differenza tra parole scritte e parole pronunciate. Entrambe sono molto efficaci e l'effetto che producono può essere molto differente.
Come dice il testo della canzone ci sono parole che sembrano "sassi, precisi e aguzzi" oppure "gocce preziose". Parole che possono illuminarci come "lampi dentro a un pozzo, cupo e abbandonato" oppure come "frecce infuocate".
A volte sono "note stonate, sul foglio capitate per sbaglio".
Che magico potere hanno le parole!!!
A volte ci capita di non saper usare l'enorme quantità di parole esistenti sulla faccia della terra.
Esistono infinite parole apparentemente inoffensive e invece improvvisamente una volta pronunciate ecco che si librano nell'aria per seguire un percorso diverso da quello da noi previsto .
Chi può dire in questa vita di non aver mai detto una parola di troppo o pronunciato parole mai dette prima?
Nel bene o nel male le parole una volta pronunciate spariscono e quello che rimane sono le emozioni.
Quante cose si potrebbero dire ancora ma per il momento mi fermo qua.

Testo

Le mie parole sono sassi, precisi e aguzzi,
pronti da scagliare,
su facce vulnerabili e indifese,
sono nuvole sospese, gonfie di sottintesi,
che accendono negli occhi infinite attese
sono gocce preziose, indimenticate,
a lungo spasimate e poi centellinate,
sono frecce infuocate
che il vento o la fortuna sanno indirizzare

Sono lampi dentro a un pozzo, cupo e abbandonato,
un viso sordo e muto che l'amore ha illuminato,
sono foglie cadute, promesse dovute,
che il tempo ti perdoni per averle pronunciate
sono note stonate, sul foglio capitate per sbaglio,
tracciate e poi dimenticate,
le parole che ho detto, oppure ho creduto di dire,
lo ammetto

RIT.
strette tra i denti,
passate, ricorrenti,
inaspettate, sentite o sognate…

Le mie parole son capriole, palle di neve al sole,
razzi incandescenti prima di scoppiare,
sono giocattoli e zanzare, sabbia da ammucchiare,
piccoli divieti a cui disobbedire,
sono andate a dormire, sorprese da un dolore profondo
che non mi riesce di spiegare
fanno come gli pare, si perdono al buio
per poi continuare

Sono notti interminate, scoppi di risate,
facce sovraesposte per il troppo sole,
sono questo le parole,
dolci o rancorose, piene di rispetto oppure indecorose
Sono mio padre e mia madre,
un bacio a testa prima del sonno un altro prima di partire,
le parole che ho detto, e chissà quante ancora
devono venire…

RIT.
strette tra i denti
risparmiano i presenti,
immaginate, sentite o sognate,
spade, fendenti,
al buio sospirate, perdonate,
da un palmo soffiate

Irene

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